lunedì 24 ottobre 2011

Bentornato a casa, Gilad

Quanto abbiamo atteso


questo giorno e ... QUESTO MOMENTO





I'm Coming Home, Tell the World,
I'm Coming Home ...




GILAD'S WAY HOME



Gilad, ci fai diventare tutti poeti, ci fai cantare e danzare. Ci fai ridere e piangere dalla gioia. Grazie di essere di nuovo fra di noi.

Il 18 ottobre rimarrà impresso nella mia mente e nel mio cuore finchè vivrò.
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venerdì 25 giugno 2010

Colosseo: Luci spente per Gilad Shalit

Sono ormai 4 anni che il soldato israeliano Gilad Shalit, rapito il 25 giugno 2006 in territorio israeliano ai confini della striscia di Gaza, è prigioniero di Hamas. 1460 giorni di troppo!

Ieri sera, il Colosseo di Roma ha spento le luci alle 23 in punto, la mezzanotte israeliana; alcune migliaia di persone vi si sono radunate in segno di solidarietà e per chiedere la liberazione di Gilad.



Presente anche il padre di Gilad, Noam Shalit, quella sera ospite del sindaco di Roma Gianni Alemanno. E' una "serata emozionante in cui riecheggia l'urlo muto con cui mio figlio chiede di essere liberato e di non essere dimenticarlo". Non lo dimenticheremo finchè sarà libero.

Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, poi ammonì: «… e nessuno osi dimenticare Gilad Shalit.» Ce lo prenderemo a cuore. (E come potremmo?)

Dal palco al Colosseo hanno avuto parole di solidarietà e di speranza anche diverse altre personalità, quali il ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi, il presidente della regione Lazio Renata Polverini, il sindaco della capitale Gianni Alemanno, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, il direttore del quotidiano "Il Foglio", Giuliano Ferrara.


Un'anno fà, Roma, su iniziativa del sindaco Gianni Alemanno, conferì la cittadinanza d'onore a Gilad Shalit. Da allora, una grade foto del giovane soldato, dicianovenne al momento del rapimento, è appesa alla facciata del principale palazzo sul Campidoglio:
«ROMA VUOLE IL SUO CITTADINO GILAD SHALIT LIBERO».



E vi fà una buonissima impressione, devo dire: nel maggio di quest'anno non ne sapevo ancora niente, e in soggiorno a Roma credevo dapprima di non vedere bene o di sognare, quando svoltando l'angolo da dietro il palazzo mi trovai di fronte alla sua fotografia. Non è passato giorno che non sia andata "a trovarlo".

Altri invece da allora evitano la piazza: Ieri sera, Gianni Alemanno ha affermato che "da quando il volto di Shalit cam­peg­gia sul Campidoglio gli ipocriti e i pacifisti a senso unico stanno lontani dalla piazza".

Soltanto ieri sera sembrano essersene ricordati, organizzando un contro sit-in non autorizzato davanti al Campidoglio, «una manifestazione per "ricordare gli oltre 11 mila civili palestinesi ristretti nelle carceri israeliane, il millione e mezzo di palestinesi rinchiusi nella Striscia di Gaza trasformata nella più grande prigione a cielo aperto esistente al mondo e per onorare i 1417 morti palestinesi dell'operazione Piombo Fuso", nonché "i 9 morti della motonave Marmara che trasportava aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, uccisi dalle forze speciali israeliane il 31 maggio scorso".»
Gli ipocriti hanno anche posto delle candele illuminando l'intera scalinata del Campidoglio.

Le organizzazioni "umanitarie" assenti

Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, ha denunciato la non adesione da parte di alcune organizzazioni (per così dire) umanitarie: La mobilitazione «parte da Roma ma ha già raggiunto altre città italiane; anche a Milano, Torino, Firenze, Varese si spengolo le luci dei più importanti monumenti per mandare un messaggio ai 'pacifinti' che stasera non ci sono e di cui dob­biamo fare i nomi. Facciamoli i nomi e i cognomi di chi non è qua stasera: Dov’è Emergency? Dov’è Amnesty International?»

Gilad Shalit da 4 anni è tenuto prigioniero, non gli è concesso nemmeno ricevere visite o lettere. Alla Croce Rossa internazionale Hamas ha più volte rifiutato la richiesta di visitarlo.
L'ultimo segno di vita fù il video del 14 settembre 2009.

Persino la "Human Rights Watch" (HRW), di certo non filoisraeliana, oggi ha esortato Hamas a porre immediatamente fine al trattamento "crudele e disumano" di Gilad Shalit: Impedirgli di comunicare con i famigliari e essere visitato dalla Croce Rossa rappresenta una violazione della legge internazionale, e il completo e prolungato isolamento si può chiamare una forma di tortura, scrive HRW. Qui il testo in inglese.

Scontro con i "pacifinti"

Per alcuni, la serata iniziata tanto bene ha poi avuto una brutta svolta quando si sono "incontrati" con i "pacifinti" che manifestavano a poche centinaia di metri di fronte alla scalinata che porta al Campidoglio. Si è sviluppata una rissa, con calci e pugni, coinvolgendo alcune decine di persone; vi furono alcuni feriti. La Comunità ebraica sostiene che il gruppo filoisraeliano sia stato attaccato verbalmente con insulti tipo "fascisti" e "assassini", poi aggredito con coltelli e catene. Parlano di "aggressione squadrista" i pacifinti. Fortunatamente la massiccia presenza di agenti di polizia ha potuto evitare di peggio.

Comunque, vista la provocazione e l'ipocrisia dei "pacifinti", concordo con la portavoce della Comunità ebraica, Ester Mieli: «La manifestazione non autoirzzata al Campidoglio, contro il sindaco di Roma Gianni Alemanno e anti Gilad Shalit è stata un'offesa per la città intera.»

L'anno prossimo ci sarò anch'io, o in segno di solidarietà e di protesta, o - come spero di tutto cuore - per festeggiare Gilad libero.